lasciate ogni speranza voi che entrate

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mercoledì 3 agosto 2011

Storie di malattia e di "streghe" che non si bruciano più

Una volta anche sul Lago e nella Brianza si facevano i processi alle streghe e sui roghi bruciavano delle donne colpevoli, nella maggior parte dei casi, solo di aver preparato dei rimedi curativi con erbe o in qualche modo alternativo alla medicina tradizionale. Ad ascoltare i racconti delle nonne sulle pratiche utilizzate per l’igiene o per curarsi non credo che si possa fare molta distinzione da quello che facevano le “streghe”. Sembra di fare un tuffo nel medioevo a sentire certe storie perché nell’epoca degli integratori e delle barrette energetiche fa impressione pensare che qualcuno al giorno d’oggi utilizzi dei chiodi se gli manca il ferro. Questa mattina ero in ospedale con mia nonna e mentre aspettavo che finissero le visite, provavo a leggere il mio libro ma sono stata catturata dai discorsi che un’altra nonna faceva alla nipote, che come me sorrideva allibita di ciò che stava udendo. La questione era che alla nonna, secondo le analisi del sangue, mancava il ferro, non so se la situazione persistesse da tempo oppure no, ma sta di fatto che il suo medico gli avrebbe consigliato di mettere dei chiodi nelle mele e poi una volta estratti di mangiare il frutto per acquisire il ferro…una cosa strana no? Ma la cosa ancor più strana è che la signora non gradisce mangiare la mela sporca e allora i chiodi li mette nell’acqua…li lascia a mollo una nottata e se l’acqua diventa troppo scura  la allunga un po’. Alla ragazza è venuto il mio stesso dubbio “ma non diventano ruggine quei chiodi?” e la risposta è stata che “i chiodi di una volta la ruggine non la fanno e bere quell’acqua non fa nemmeno schifo perché non sa di niente”…io che fin dall’asilo sono stata tirata su a fialette e punture mi chiedo come mai  non ci ha mai pensato nessuno a questa alternativa J Il mio nuovo motto è “Una mela con chiodi al giorno toglie il medico di torno”.

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