lasciate ogni speranza voi che entrate

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sabato 9 luglio 2011

Uomo contro calamità

In questi giorni un pensiero va sicuramente a quei paesi del lago, tra cui il più colpito Brienno, che sono stati interessati dalle frane, provocate dai nubifragi di giovedì. Oltre al rischio di essere inghiottiti dal fango e dai detriti, per gli abitanti, c’è anche il dispiacere di vedere la propria casa distrutta e ritrovarsi di punto in bianco, dopo tanti sacrifici senza più nemmeno un tetto sopra la testa. Per i più fortunati fiumi di acqua e fango hanno solo attraversato l’abitazione, lasciando comunque danni ingenti. Il legame affettivo che si può avere con i propri oggetti è già causa di dolore quando a seguito di questi disastri ci si ritrova a dover buttare o recuperare il salvabile, ma il dispiacere e la rabbia aumentano quando i cocci rotti li devi anche pagare. Spero, quindi, che oltre alla pietà per quei cittadini, ancora spaventati, ci sarà anche il rimborso del danno, subito a causa della eccessiva antropizzazione e dell’abbandono dei boschi, responsabilità certamente non loro. Che non ci si attacchi più a tutte le scusanti già adoperate in altre situazioni, giustificando i mancati rimborsi con spiegazioni del tipo “l’ammontare dei danni non ha superato un determinato importo” oppure “ e ma non si tratta del piano abitativo”, perché 100 o 10 è vero che non fa lo stesso, ma per chi si ritrova a dovere ricomprare o aggiustare elettrodomestici e automobili vuol dire sborsare centinaia di euro che avrebbe evitato volentieri, se non fosse capitato il disastro. Credo sarebbe giusto, a seguito di una corretta documentazione, riconoscere le spese che gli sfortunati hanno dovuto affrontare, mille , duemila o dieci mila euro che siano. Unica nota di merito, come sempre, è l’impegno e la solidarietà della cittadinanza e delle associazioni che sono sempre al lavoro per tutti.
(Foto: Asso, estate 2009)

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