lasciate ogni speranza voi che entrate

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martedì 13 settembre 2011

Quando percorrere 50 chilometri si trasforma in un’Odissea… Trenord sa come regalare emozioni


Inizierei questo mio racconto con una bella fila di insulti ma tutto sommato, stupida pure io, come ho fatto a non pensare che un aperitivo a Milano mi potesse incasinare la vita? Reduce da due anni come pendolare sulle Nord avrei dovuto metterlo in preventivo che qualche ritardo del caxxo, mi avrebbe lasciata a piedi…e così ieri sera, mentre aspettavo che il passante in Garibaldi mi portasse in Bovisa a prendere la coincidenza con l’ultimo treno diretto ad Asso, il dubbio ha cominciato ad assalirmi…sul tabellone scorrevano i numeri che indicavano il ritardo del passente, che si faceva sempre più grande. Per 5 minuti sono fuori, anzi giù dal treno e l’unica alternativa rimasta è stata arrivare almeno fino a Seveso, dove mi è toccato aspettare 1 ora il pullman sostitutivo. Caro aperitivo quanto mi sei costato…a parte i rincari dei biglietti davvero osceni: 10,30 euro andata e ritorno, più i biglietti della metro che sono aumentati 50 centesimi (costa quasi meno andarci in auto e ho detto tutto) ho perso davvero un sacco di tempo e io odio perdere tempo! Da quando mi sono messa in viaggio verso le 20, sono riuscita ad arrivare a casa, sana e salva, solo alle 22,30 passate...fortunatamente in compagnia di un autista simpatico, che mi ha raccontato le sue avventure del turno di notte, fatte anche di sacrifici e di qualche spavento. Così mi sono consolata facendo due chiacchere e anche la rabbia mi è sbollita. È vero che in questo periodo sono più incaxxata del solito ma con Trenord, la nuova locuzione della compagnia ferroviaria, la pazienza è difficile non perderla. Ma la lezione devo dire che l’ho imparata: mai fidarsi!

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