Inizierei questo mio racconto con una bella fila di insulti ma tutto sommato, stupida pure io, come ho fatto a non pensare che un aperitivo a Milano mi potesse incasinare la vita? Reduce da due anni come pendolare sulle Nord avrei dovuto metterlo in preventivo che qualche ritardo del caxxo, mi avrebbe lasciata a piedi…e così ieri sera, mentre aspettavo che il passante in Garibaldi mi portasse in Bovisa a prendere la coincidenza con l’ultimo treno diretto ad Asso, il dubbio ha cominciato ad assalirmi…sul tabellone scorrevano i numeri che indicavano il ritardo del passente, che si faceva sempre più grande. Per 5 minuti sono fuori, anzi giù dal treno e l’unica alternativa rimasta è stata arrivare almeno fino a Seveso, dove mi è toccato aspettare 1 ora il pullman sostitutivo. Caro aperitivo quanto mi sei costato…a parte i rincari dei biglietti davvero osceni: 10,30 euro andata e ritorno, più i biglietti della metro che sono aumentati 50 centesimi (costa quasi meno andarci in auto e ho detto tutto) ho perso davvero un sacco di tempo e io odio perdere tempo! Da quando mi sono messa in viaggio verso le 20, sono riuscita ad arrivare a casa, sana e salva, solo alle 22,30 passate...fortunatamente in compagnia di un autista simpatico, che mi ha raccontato le sue avventure del turno di notte, fatte anche di sacrifici e di qualche spavento. Così mi sono consolata facendo due chiacchere e anche la rabbia mi è sbollita. È vero che in questo periodo sono più incaxxata del solito ma con Trenord, la nuova locuzione della compagnia ferroviaria, la pazienza è difficile non perderla. Ma la lezione devo dire che l’ho imparata: mai fidarsi!
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